Paulo Dybala e la manovra stipendi della Juve: “L’accordo era questo” | Rivela tutto

La penalizzazione di 15 punti potrebbe portare delle consueguenze anche sul mercato senza dimenticare la manovra stipendi e le parole di Paulo Dybala.

La Juventus sta attraversando un altro momento buio della sua storia. Dopo le dimissioni dell’intero CdA e l’elezione del nuovo presidente, è arrivata la penalizzazione di 15 punti dalla Corte d’Appello della FIGC.

In attesa di nuovi aggiornamenti, la Juventus è precipitata in classifica con questa situazione che ha condizionato psicologicamente la squadra di Massimiliano Allegri nell’ultimo match di campionato.

Dybala stipendi
Le dichiarazioni di Paulo Dybala sulla manovra stipendi – MilanWeb.it

La Juventus ha concluso il girone d’andata con il pareggio di domenica sera contro l’Atalanta di Gian Piero Gasperini, decima a pari punti con Fiorentina e Bologna.

Dopo la penalizzazione sulle plusvalenze, la Vecchia Signora potrebbe andare incontro ad una nuova sanzione, questa volta sulla manovra stipendi. A marzo ci sarà un nuovo processo con una richiesta shock di altri 15 punti di penalizzazione, oltre ad un’ammenda che varia ‘da uno a tre volte l’ammontare illecitamente pattuito o corrisposto’.

La manovra stipendi, quindi, rischia di avere delle ripercussioni importanti in casa Juventus tra penalizzazioni e squalifiche per alcuni calciatori, senza dimenticare quanto raccontato da Paulo Dybala agli acquirenti nella deposizione relativa al 2019-20.

Paulo Dybala sulla manovra stipendi: “L’accordo non era questo”

Paulo Dybala e le sue dichiarazioni: “La proposta che ci inoltrò la Juve era quella di non percepire i quattro mesi di stipendio. Noi non eravamo d’accordo perché non volevamo rinunciare a così tanti mesi. L’accordo è stato che di quei quattro mesi ne percepivamo tre nella stagione successiva ed uno lo lasciavamo come solidarietà Questo è l’accordo finale”.

Continua Dybala: “Abbiamo un gruppo di Whatsapp con i compagni di squadra. L’informazione è girata lì, era un periodo confuso, alcuni erano andati all’estero, altri erano rimasti in Italia. Ricordo che prendemmo la decisione iniseme. Io non ricordo di averne parlato personalmente con Paratici e Nedved. Quello che ricordo io era che era uscito un comunicato stampa, ma leggendolo non è l’accordo che abbiamo raggiunto. C’è scritto che rinunciamo a quattro mesi ma non c’è scritto che avevamo già l’accordo sulle tre mensilità, che erano certe“.

Situazione da monitorare nei prossimi mesi con continui aggiornamenti e dichiarazioni passate, come quella di Dybala, che rischiano di affossare ulteriormente una squadra reduce da un -15 in classifica con la seconda sentenza che potrebbe aggravare la posizione della Vecchia Signora ormai distanti anni luce da un Napoli sempre più primo che si avvicina a piccoli passi alla conquista dello Scudetto nonostante manchino all’appello 19 giornate.

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