Uno dei talenti più cristallini passato in Italia a cavallo tra la prima e la seconda decade degli anni 2000 ha fatto una confessione
Se i soldi non sono tutto nella vita, figuriamoci la gloria calcistica, tra l’altro spesso essa stessa causa di ingenti guadagni economici. Per qualcuno, soprattutto per chi sembrava destinato a diventare uno dei maggiori fuoriclasse della storia recente del calcio mondiale, la stabilità affettiva, la tranquillità familiare, la serenità nei rapporti interpersonali possono assumere un ruolo ben più importante del successo. Della fama. Dello status di giocatore in grado anche di segnare un’epoca. 
È certamente questa la fattispecie a cui appartiene Alexandre Pato, forse uno dei talenti – solo parzialmente esplosi – più cristallini passati in Serie A, e nello specifico al Milan, negli ultimi 15 anni. Già, correva infatti l’anno 2008 quando l’allora giovanissimo attaccante, ancora 18enne, faceva la sua irruzione nel nostro calcio. Numeri, assist, gol, classe cristallina: Pato sembrava destinato davvero ad essere il nuovo fenomeno del calcio mondiale. Dopo un paio di stagioni ad altissimi livelli, il calo. Drastico ed inesorabile. E le chiacchiere, anche per via della sua mai celata relazione con Barbara Berlusconi, la figlia del presidentissimo Silvio, all’epoca ricoprente un importante ruolo in seno al club rossonero.
La confessione di Pato lascia di stucco
Progressivamente calato anche nella considerazione dei vari CT che si sono succeduti sulla panchina della Nazionale brasiliana – nella Seleçao il ‘Papero’, questo il suo soprannome, può vantare 28 presenze con ben 10 reti all’attivo – l’attaccante tornò in patria senza più incantare. Il giocatore, che nel frattempo era stato anche sposato con l’attrice brasiliana Sthefany Brito (il matrimonio è durato poco più di sette mesi) riprovò ancora l’avventura europea, ma l’esperienza con le maglie di Chelsea e Villarreal furono tutt’altro che gratificanti.
Sbocciato forse troppo presto, altrettanto precocemente al centro di illazioni e gossip sulla sua turbolenta vita privata, il sudamericano trovò successivamente la pace familiare grazie al matrimonio, nel 2019, con la conduttrice brasiliana Rebeca Abravanel. 
Proprio le soddisfazioni della vita familIare sono state evidentemente decisive nel far sì che il calciatore brasiliano potesse trovare fuori dal calcio quella gioia che il solo campo non era stato in grado di garantirgli.
“Forse non sono diventato il miglior giocatore del mondo, ma fatemi dire una cosa: ho un rapporto fantastico con la mia famiglia“. Queste le ultime dichiarazioni dell’oggi 33enne attaccante del San Paolo, riportate dal portale ‘Che fatica la vita da bomber‘.