Allegri lo ha voluto cacciare dal Milan, la rivelazione lascia di sasso

Il tecnico rossonero torna nei ricordi dello storico dirigente, il cui aneddoto ha lasciato tutti di stucco: è accaduto veramente

Chi lo conosce bene, forse non sarà sorpreso di aver ascoltato una rivelazione che la dice lunga non solo sull’integrità del personaggio, ma anche sulla fermezza nel prendere decisioni che si sarebbero facilmente potute rivelare degli autentici boomerang con cui poi fare i conti.

Max Allegri arrabbiato con un suo calciatore
Allegri lo ha voluto cacciare dal Milan, la rivelazione lascia di sasso (LaPresse) – Milanweb.it

Forse chi lo conosce fino in fondo era già a conoscenza del complicato – per usare un eufemismo – rapporto tra il tecnico livornese e uno dei giocatori più titolati che mai abbiano vestito la gloriosa maglia rossonera.

Le regole però, come ci insegna Massimiliano Allegri, sono uguali per tutti. Non ammettono deroghe. Nemmeno se nella tua bacheca personale hai un Pallone d’oro e sei arrivato a Milano accolto come un autentico Re.

Se poi consideriamo che la rivelazione che vede come protagonisti l’allenatore toscano e tale Ronaldinho sia stata snocciolata nei suoi particolari da una figura leggendaria della storia del Milan come Adriano Galliani, tutto assume i caratteri quasi del racconto fantastico. Della chicca da tramandare ai posteri. Un retroscena che, giova mettere subito in chiaro le cose, avrebbe premiato l’impopolare decisione presa dall’allora tecnico del Diavolo.

Galliani racconta: quando Ronaldinho fu cacciato da Allegri

Sbarcato nel capoluogo milanese a 28 anni, con tanta classe ancora da gettare sui campi di calcio grazie ad un talento davvero fuori dal comune, Ronaldinho non portò alcun trofeo al club rossonero, ma regalò perle di assoluto valore nel suo discusso percorso nel nostro campionato.

Ronaldinho in azione ai tempi del Milan
Galliani racconta: quando Ronaldinho fu cacciato da Allegri (Ansa Foto) – Milanweb.it

La sensazione, confermata poi dal verdetto del campo, è che il fuoriclasse avesse in qualche modo già dato il meglio di sé, frenato da una forma fisica spesso non al top, diretta conseguenza di una vita un po’ troppo ‘allegra’ fuori dal centro sportivo di Milanello.

Non era insomma un mistero per nessuno che l’ex Barcellona fosse diventato una sorta di Re della vita notturna milanese, con tanto di foto, gossip ed indiscrezioni a confermare il tutto. Figurarsi se un sergente di ferro come Max Allegri potesse tollerare un tale stato di cose. Ed è da qui che parte il racconto dell’ex braccio destro di Berlusconi. Che ha svelato il pazzesco retroscena nel corso della sua autobiografia, riportata in questo passo dal portale ‘Che fatica la vita da bomber’.

Quasi quotidianamente, Allegri chiamava Galliani per lamentarsi dei continui ritardi al campo d’allenamento del bizzoso calciatore verdeoro. “Mi diceva che usciva la notte, che dormiva pochissimo. Un giorno mi chiamò ed era più furioso del solito: ‘Basta, ho perso la pazienza! Dobbiamo assolutamente venderlo. Stamattina è arrivato all’allenamento in orario!’ Non capivo e gli dissi “Max, per una volta che finalmente è arrivato in orario all’allenamento, vuoi liberartene?” Mi rispose: ‘È arrivato in orario, ma direttamente dalla discoteca“, riporta il ‘Condor‘.

La storia disse poi che Ronaldinho, nel gennaio del 2011, se ne tornò in patria, al Flamengo, per diretta decisione del club meneghino che assecondò Allegri nella volontà di privarsi definitivamente del fantasista. Risultato? Alla fine della stagione il Milan vinse lo Scudetto. Scucendolo direttamente dalle maglie di quell’Inter che appena 12 mesi prima aveva messo in bacheca il tanto celebrato Triplete…

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