L’ammissione del giocatore bianconero prima della sfida andata in scena ad Udine è stata di buon auspicio per l’esito della trasferta della squadra rossonera
Forse ci è rimasto male. Forse, dopo esser partito titolare nelle prime tre gare di campionato con la sua nuova maglia, si sarebbe legittimamente aspettato di giocare per lo meno qualche minuto in uscita dalla panchina.

La piega presa dal match ha forse convinto però il suo allenatore a non operare cambi di natura difensiva, considerando che dopo 46′ di gioco la sua squadra era già sotto di due gol. Resta, per il giovane e ambizioso difensore, la soddisfazione di un inizio di stagione coi fiocchi, in cui il passaggio dalla serie cadetta al massimo campionato è stato assorbito con la tranquillità e l’esperienza di un veterano.
In più, per un cuore rossonero come lui, resta la soddisfazione di aver espugnato San Siro contro l’Inter: proprio la squadra che dallo scorso inverno, ingolosita dal contratto in scadenza del classe 2003, si era interessata eccome al suo profilo. Preso dalle urgenze di campo del Mondiale per Club e dalla necessità di plasmare una rosa diversa dopo l’approdo in panchina di Cristian Chivu, il pur abile Beppe Marotta ha tergiversato. Troppo. Il 1 luglio scorso, con un abile blitz portato direttamente all’entourage del calciatore, Nicolò Bertola è passato a costo zero all’Udinese. Lasciando di stucco sia il club di Viale della Liberazione che lo stesso Milan, che pure si era affacciato, forse tardi, sull’ex difensore dello Spezia.
Bertola cuore rossonero: la rivelazione del difensore
Intercettato ai microfoni di ‘Tuttosport’ alla vigilia di una sfida che poi avrebbe visto il Diavolo dominare in lungo e in largo la pur ottima compagine friulana, Bertola ha rivelato la sua fede calcistica. Una passione che non gli avrebbe però impedito di dare il massimo sul terreno di gioco se solo il suo tecnico gli avesse concesso la gioia di qualche minuto da giocare.

“Essendo tifoso del Milan, il mio idolo non può che essere Alessandro Nesta. Uno che in una squadra di campioni ha sempre fatto la differenza. Mi renderà orgoglioso giocare contro il Milan. Oggi però sono un giocatore dell’Udinese e i rossoneri sono una squadra come le altre. Milan dopo l’Inter? È una spinta in più, come però lo è stato vincere a Pisa: due partite che hanno fatto capire per primi a noi stessi le qualità che abbiamo“, aveva detto il difensore. Che, come detto, probabilmente non si sarebbe mai aspettato di sedere in panchina tutti i 90′. E che avrebbe preferito assistere ad una partita ben diversa da parte dei suoi compagni…