Il portoghese torna nel mirino della critica: inizio davvero complicato per l’attaccante che non ha ritrovato ancora la forma migliore
Quanti rimpianti. Il Milan è tornato a casa da Torino, con la certezza che con un pizzico di convinzione e di fortuna in più avrebbe conquistato i tre punti contro la Juventus. La parata più complicata l’ha messa a segno Mike Maignan, nell’unico tiro in porta dei bianconeri, è vero, ma il Diavolo ha creato tantissimo.
L’occasione più ghiotta è stata ovviamente quella di Christian Pulisic, che dal dischetto ha sbagliato ancora una volta. Per il Milan i rigori stanno diventando sempre più una maledizione, ma già nel corso del primo tempo, Santi Gimenez si era reso pericoloso, sfiorando per ben due volte il gol. Poco da rimproverare stavolta al messicano, che ha disputato la sua miglior gara della stagione.
Nella seconda parte della ripresa, però, ha lasciato spazio a Rafa Leao, che è andato vicinissimo all’eurogol, ma il suo tiro da dietro il centrocampo non ha centrato la porta di poco. Poi ha sbagliato da due passi in un altro paio di circostanze. Molti così considerano gli errori del numero dieci portoghese peggiori di quelli d Christian Pulisic.
Il popolo rossonero si morde le mani, consapevole che a Torino con un vero centravanti il risultato verosimilmente sarebbe stato diverso. La mancanza di un bomber è quello che ha fatto notare qualche giorno fa anche Paolo Ziliani, che suoi social ha anche attaccante Rafa Leao.
Leao nel mirino: “Inutile e dannoso”

“Se il Milan a gennaio vendesse Rafa Leao e comprasse (poniamo) Kim e Vlahovic, vincerebbe lo Scudetto – esordisce Ziliani -. Già oggi di lui in campo non si avverte alcun bisogno: e la mezzora finale di giocata contro il Napoli ha anzi dimostrato quanto Rafa possa essere non solo inutile ma dannoso”.
“Con Pulisic, Gimenez e Nkunku e un eventuale nuovo innesto, il Milan ha oggi l’irripetibile occasione per separarsi dal portoghese e uscire da un gigantesco equivoco in cui club e squadra si trascinano da anni senza vantaggi per nessuno”
“E non perché gli manchino le quali tecniche o atletiche, che anzi possiede in misura abnorme: ma perché gli manca la testa. Se a 25 anni, dopo sei stagioni di Milan, Leao è ancora lo stesso giocatore che era a 19 anni non si capisce che cosa il Milan aspetti ancora di trovare in lui”, ha concluso Ziliani.