Il club rossonero, pur in un momento positivo di forma, deve fare i conti con la questione Rafael Leao: arriva l’annuncio netto
‘Rafa, non farmi inca**are!‘: mai avvertimento, mai paura, mai sensazione furono più profetici di quelli pronunciati da Massimiliano Allegri mentre la sua stella, colui che potrebbe far fare al Milan il definitivo salto di qualità, stava completando il riscaldamento prima di entrare in campo nel match contro la Juve all’Allianz Stadium.
Subentrato ad un positivo Gimenez – il messicano ha avuto il merito di procurarsi il rigore che poi Christian Pulisic ha tirato alle stelle – al minuto 63, il portoghese non ha fatto molto per rispedire al mittente i timori del suo tecnico. Anzi. Prima una grande occasione sprecata dentro l’area, poi – quando mancavano una manciata di secondi al triplice fischio finale – il tiro strozzato davanti a Di Gregorio che ha vanificato una meravigliosa palla in profondità di quel genio che risponde al nome di Luka Modric.
Indisponibile fino alla gara interna col Napoli, quando entrò nei minuti finali per alleggerire l’assedio degli ospiti, in superiorità numerica da alcuni minuti, l’ex Lille ha deluso ancora una volta nel momento decisivo. Quando gli si chiede di essere letale, di fare la differenza o in una partita decisiva o in un momento topico di essa (com’erano in effetti i minuti di recupero a Torino), l’ attaccante sembra quasi sempre smarrirsi.
Uno dei problemi, se non IL problema, è sempre l’atteggiamento. L’apparente svogliatezza, la mancanza di garra e di attaccamento alla causa: tutti vizi che poi gli si ritorcono contro quando il suo talento non riesce ad essere superiore ai citati difetti.
Leao, da campione a comprimario di lusso: annuncio netto
Rimasto a Milano – a differenza dell’amico Theo Hernandez – dopo una stagione in cui diverse volte ha assaggiato l’amaro sapore della panchina e in cui non è stato nemmeno irreprensibile dal punto di vista comportamentale, il ’10’ rossonero è ad un bivio. A 26 anni, con una società alle spalle che ha dimostrato coi fatti (attraverso un ricco contratto pluriennale) di credere in lui, il portoghese è chiamato a dare di più. Molto di più. Ad essere un leader se non emotivo, quanto meno tecnico della squadra.
Troppo spesso invece il calciatore si è defilato dalle sue responsabilità, non incidendo come un campione in possesso del suo talento avrebbe dovuto fare.
Leao è un problema per il Milan. O si mette a livello di concentrazione del resto del gruppo e decolla o è destinato a diventare comprimario. Uno straordinario comprimario, capace di cose mirabili. Ogni tanto.
— Fabio Ravezzani (@FabRavezzani) October 5, 2025
Per alcuni, come il direttore di ‘Telelombardia‘ Fabio Ravezzani, Leao potrebbe diventare un problema per Allegri e il Milan. Il giornalista, come si legge nel tweet di cui sopra, si spinge perfino a sostenere che se il giocatore non cambiasse registro in fretta, il suo ruolo potrebbe diventare quello di un comprimario di lusso più che di un punto di riferimento per i compagni.