Silvio Berlusconi e Andrij Shevchenko uniti per sempre da un gesto che l’ex attaccante rossonero non scorderà mai
Grazie ai suoi gol, il Milan di Silvio Berlusconi ha vinto tutto quello che c’era da vincere a inizio millennio. Una Champions League, uno Scudetto, una Supercoppa Europea, una Coppa Italia, una Supercoppa Italiana, è mancata solo l’allora Coppa Intercontinentale a Andrij Shevchenko per completare un palmares di trionfi irripetibili al Milan.

Vittorie che sarebbero potute anche essere di più. Oltre all’Intercontinentale persa con il Boca Juniors ai rigori, Shevchenko ha lasciato il Milan con il rimpianto della tragica (sportivamente parlando) finale di Champions di Istanbul, persa dai rossoneri dopo la rimonta da 3-0 a 3-3 del Liverpool poi vincitore ai rigori. Quella partita, in cui Sheva ha mancato il gol della vittoria con un colpo di testa parato miracolosamente da Dudek che poi gli ha neutralizzato anche il rigore della serie finale, ha anticipato il lungo addio dell’attaccante ucraino ai rossoneri che si sarebbe concretizzato nel 2006 con il passaggio al Chelsea.
Sette anni erano passati dall’approdo di Shevchenko al Milan. Galliani e Braida lo avevano ingaggiato dalla Dinamo Kiev, bruciando la concorrenza di numerosi club rivali. Nei primi anni al Milan, l’ucraino segna gol a raffica ma la squadra non vince nulla prima dell’arrivo di Ancelotti in panchina. Stagioni iniziali che Sheva ha vissuto anche con il dramma delle precarie condizioni di salute del padre Mykola.
Il gesto di Berlusconi per Shevchenko: uniti per sempre
Shevchenko ha raccontato tutta la difficoltà di quei momenti nel suo libro “Forza Gentile”, scritto insieme al giornalista Alessandro Alciato. Sofferente al cuore e in pericolo di vita, per salvarsi Mykola Shevchenko aveva bisogno di un trapianto. Andrij lo apprende dopo una visita ai genitori in Ucraina e si attiva per l’operazione. Decisivo fu il contributo di Silvio Berlusconi. L’allora presidente del Milan si prodiga in prima persona per mettere a disposizione della famiglia Shevchenko alcuni medici specialisti per far operare il padre in Italia.

Berlusconi si occupa di tutto, anche del trasporto in Italia di Mykola, reso difficoltoso per le sue precarie di salute. Il 17 agosto 2001, il padre di Sheva viene operato con successo a Pavia dal professor Viganò. Nel libro, l’ex attaccante racconta delle telefonate continue di Berlusconi per informarsi delle condizioni di salute di Mykola che supera il trapianto e torna a vivere.
Grazie a quell’operazione organizzata da Berlusconi, Shevchenko avrebbe avuto suo padre per altri 15 anni. Mykola è morto il 6 marzo 2016, nell’ultimo anno dell’era Berlusconi al Milan. Per gratitudine nei confronti del suo Presidente, Sheva ha rifiutato nel 2002 una ricca offerta per andare al Real Madrid. Due anni dopo, inoltre, l’ex attaccante scelse Silvio Berlusconi come padrino del figlio Jordan. Berlusconi e Shevchenko che sono nati anche lo stesso giorno, il 29 settembre, altro particolare di un legame che ha unito i due per sempre.