Telefonata decisiva, il Milan lo ha preso battendo la concorrenza in poche ore

Una telefonata per battere la concorrenza. Così lo ha preso il Milan. E’ arrivato davvero in extremis

Ultimi giorni di calciomercato con i telefoni roventi per i dirigenti e i calciatori coinvolti nelle trattative che caratterizzeranno la settimana conclusiva della sessione estiva.

una bandiera del Milan esposta dai tifosi
Telefonata decisiva, il Milan lo ha preso battendo la concorrenza in poche ore – milanweb.it (Foto LaPresse)

Già proprio il telefono, uno strumento che può cambiare le sorti di affari già impostati e, di conseguenza, anche la carriera dei giocatori che stanno attendendo una nuova destinazione. Chi l’ha usato e molto il telefono nelle trattative di calciomercato è stato Adriano Galliani, un nome che evoca grandissimi ricordi nei tifosi del Milan.

Nessuno si sarà dimenticato dei cosiddetti Giorni del Condor ovvero gli ultimi giorni di ogni sessione di mercato nei quali Galliani spesso riusciva a concretizzare acquisti inaspettati. Ibrahimovic, Robinho, Nesta, Balotelli, Crespo, Pato, Kakà di ritorno dal Real Madrid, sono stati alcuni dei colpi dell’ex amministratore delegato del Milan che, proprio con una telefonata, ha cambiato (decisamente in meglio) la storia del club.

Galliani e quella telefonata provvidenziale: così è cambiata la storia del Milan

Novembre 2001. Il Milan di Fatih Terim perde a Torino contro i granata e complica ulteriormente un inizio di stagione già difficile. Galliani decide di cambiare allenatore e comunica la sua volontà al presidente Berlusconi. Il prescelto è un ex calciatore rossonero, Carlo Ancelotti, reduce dall’esperienza conclusa malamente con la Juventus a causa dello Scudetto perso all’ultima giornata nel duello con la Lazio.

Ancelotti che era in procinto di tornare sulla panchina del Parma quando arriva la chiamata di Galliani che gli fa cambiare idea. Lo ha raccontato lo stesso ex dirigente del Milan in varie interviste, di cui una a Milan Channel: “Avevo sentito Ancelotti qualche giorno prima per altre cose e mi disse che stava per firmare con il Parma. Finita la partita con il Torino, richiamai Carlo e mi confermò che il giorno dopo doveva firmare con il Parma. Gli dissi che mi sarei presentato in casa sua per convincerlo ad accettare la nostra proposta.”

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