“L’ho ribaltato nello spogliatoio”, panico in casa Milan: è successo subito dopo la partita

Dopo la scelta di lasciare il mondo del calcio: “La decisione definitiva è arrivata dopo il Bologna”, le dichiarazioni dell’ormai ex calciatore

La dirigenza e Allegri seguono la squadra a Milanello
“L’ho ribaltato nello spogliatoio”, panico in casa Milan: è successo subito dopo la partita (LaPresse) – MilanWeb.it

 

E’ un Milan che ha cambiato pelle. Il Diavolo con l’arrivo di Massimiliano Allegri in panchina ha voltato pagina: i problemi di spogliatoio sembrano davvero così un lontano ricordo. L’arrivo di Adrien Rabiot e Luka Modric ha portato esperienza e leadership, oltre a tanta classe, all’interno di Milanello.

I rossoneri e i suoi tifosi guardano, dunque, al futuro con estremo ottimismo. Il Milan lo scorso anno era senza carattere. Mancavano, come detto, delle figure da prendere ad esempio all’interno del gruppo. E senza leader, si sa, è difficile vincere.

Nella sua storia recente, il Milan di personalità importanti ne ha avute davvero parecchio. Negli ultimi anni Zlatan Ibrahimovic e Olivier Giroud, solo per citarne qualcuno. Ma il Milan di Carlo Ancelotti, che ha vinto tutto in Italia e soprattutto in Europa ne aveva da vendere. Non serve fare i nomi, ma anche tra coloro che non sempre erano in prima linea c’erano dei leader. Christian Abbiati, ad esempio, lo è stato.

Abbiati e l’addio al calcio: “Avevo fatto il pieno”

Abbiati
Abbiati e l’addio al calcio: “Avevo fatto il pieno” (LaPresse) – MilanWeb.it

Il portiere italiano è stato anche simbolo di milanismo, avendo indossato la maglia rossonera per 15 anni. Ci sono state stagioni in cui ha giocato da titolare, altre in cui ha svolto il ruolo di riserva con grande dignità.

Lo ha fatto anche nell’ultimo anno di carriera, quello in cui ha fatto da chioccia al primo Gianluigi Donnarumma. Era la stagione 2015-2016 e Abbiati giocò soprattutto in Coppa Italia, dove ottenne cinque presenze. Il suo unico gettone in Serie A fu quello del 13 marzo, contro il Chievo Verona, al Bentegodi. Una partita che ha segnato la carriera di Abbiati

Quando ha pensato per la prima volta di smettere?Dopo il mio sfogo col Chievo, a metà marzo – ricorda l’ex portiere in un’intervista a La Gazzetta dello Sport del 24 maggio 2010 -. La decisione definitiva è arrivata dopo il Bologna: avevo fatto il pieno”.

Così arrivò la rivelazione di Abbiati: “Vi faccio un esempio emblematico: quando Bacca fu sostituito col Carpi e lasciò il campo senza aspettare la fine e senza salutare chi entrava, nello spogliatoio lo ribaltai. Ebbene, mi sono girato e non c’è stato nessuno che mi abbia supportato. Evidentemente certe cose o non si hanno dentro, o proprio non interessano. Ai miei tempi Gattuso avrebbe tirato fuori il coltello”. Chissà cosa sarebbe successo lo scorso anno con Abbiati dentro lo spogliatoio

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