Milan, rivoluzione San Siro: la decisione ora è ufficiale

I rossoneri hanno deciso cosa faranno in merito all’area dello stadio Giuseppe Meazza. La scelta di Cardinale.

Il Milan, oltre ad aver vinto uno scudetto nel 2021-2022, tricolore arrivato tra lo scettiscismo generale, negli ultimi 36 mesi ha portato a termine un vero ribaltone. Parliamo di decisioni che non hanno coinvolto solo l’ambito meramente tecnico. Prima del passaggio del club dal fondo Elliott a RedBird, i conti facevano acqua da tutte le parti, il lavoro fatto a livello contabile ha portato i numeri a un livello assolutamente sostenibile, così come certificato anche dalla Uefa.

Milan: la scelta su san Siro
San Siro (Ansa) – milanweb.it

Se l’estate 2022 è stata quella dei festeggiamenti del tricolore, quella attuale rappresenta una sorta di nuovo punto zero. Gerry Cardinale, confermando una serie di rumors che si ripetevano da qualche mese, ha rinunciato all’apporto di Paolo Maldini e Frederic Massara. L’ex dt e l’ex ds sono stati quindi esonerato con un anno di anticipo rispetto alla scadenza del contratto, non prima di aver centrato il vero colpo dell’attuale sessione di trattative: il rinnovo del contratto di Rafa Leao fino al 2028.

I ruoli dei due ex uomini di mercato, sono stato affidati al capo scouting, Geoffrey Moncada e all’ad, Giorgio Furlani. Negli ultimi mesi però, il fondatore di RedBird si è concentrato molto sulla vicenda stadio di proprietà. Il 28 luglio da Palazzo Marino è arrivata la svolta.

Il Comune di Milano: “San Siro resta dov’è”

Con una comunicazione che non lascia spazio a dubbi né ad interpretazioni alternative, il sindaco di Milano, Beppe Sala, ha fatto sapere che lo stadio di San Siro non si può toccare. Nessun intervento né parziale né totale di restyling.

Non è una precisazione da poco, perché Inter e Milan, dopo aver percorso inizialmente strade differenti, si erano rivolte all’amministrazione, prospettando l’idea di costruire il “nuovo” stadio proprio dalle ceneri del Giuseppe Meazza. “In merito al futuro di San Siro, il Comune fa sapere che non è ancora pervenuta una comunicazione ufficiale da parte della Soprintendenza, ma sembrerebbe ormai acclarata la scelta per un “vincolo culturale semplice’”, recita il documento di Palazzo Marino.

Milan: rivoluzione San Siro
Il sindaco di Milano, Beppe Sala (Ansa) milanweb.it

Ma cosa comporta l’apposizione di questo vincolo? Lo spiega lo stesso Comune nella nota. “Di fatto impone, in concreto, che lo stadio rimanga lì dov’è”. Non viene esplicitato, ma lo stadio non può essere toccato. La conseguenza è che Milan e Inter, salvo sorprese clamorose e al momento non ipotizzabili, non realizzeranno il proprio impianto nel comune della Madonnina.

La conferma a queste ipotesi è arrivata dagli atti compiuti dai due sodalizi meneghini. Il Milan, da tempo, ha individuato nel comune di San Donato Milanese, l’area dove erigere la propria nuova casa. In particolare, scrive IlSole24Ore, i rossoneri hanno acquisito la società SportLifeCity, proprietaria dei terreni di San Francesco, dove dovrebbe nascere l’erede di San Siro.

Cambiando sponda, il 28 luglio, l’Inter ha ufficializzato l’accordo con Infrafin — società di Camabo, il cui capitale è detenuto da Bastogi per il 51% e da Brioschi per il 49% – intesa che fino al 2024 concede ai nerazzurri l’esclusiva per presentare un piano di fattibilità per realizzare lo stadio nel Comune di Rozzano, su terreni di proprietà di Infrafin.

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