Josè Mourinho è un tecnico che fa discutere, l’attacco fatto in diretta forse fa capire come sia arrivato il momento per l’addio del portoghese.
Il mister è alla sua terza stagione con la Roma, le difficoltà crescono sempre più nel suo cammino. Non ha avuto la squadra che desiderava e anche il suo apporto in panchina viene messo così in grande dubbio. 
La vita di José Mourinho alla Roma non è semplice, il tecnico sta lavorando in evidente disagio. L’estate conferma come ci siano problemi strutturali per i giallorossi, che sul mercato sono poco incisivi e ancora, arrivati quasi all’inizio del campionato, non sono riusciti a trovare una punta.
Tanti i sondaggi, pochi gli elementi concreti, ma soprattutto un tecnico che non sembra avere più quel qualcosa da offrire alla piazza. Due finali europee raggiunte, probabilmente, sono state il massimo da ottenere a Roma, una consapevolezza che diventa ora necessaria per il futuro.
Mourinho-Roma, c’è la bocciatura
Le gesta del tecnico portoghese sono entrate nella storia del calcio, ma non si può essere sempre continui nella vita. I flop accumulati sono stati tanti, forse meno sbandierati dei trionfi ma rimangono comunque ad appesantire una visione del calcio che sembra logora, come il continuo scagliarsi contro gli arbitri. E le dichiarazioni recenti del tecnico hanno poi allargato la forbice, trovando due oppositori come i giornalisti sportivi Furio Focolari e Tony Damascelli. 
Un’intervista, quella del tecnico, che è sembrata quasi una forzatura, affermando della sua seconda vita a Roma. Nelle dichiarazioni rese a Radio Radio, prima l’ex volto di 90° minuto Focolari ha chiarito il suo pensiero: “I Friedkin non credono siano contenti di Mourinho. A parte aver raggiunto le due finali, non ha portato soldi alla società. Ma se parli di Mourinho in un certo modo, gli insulti si sprecano…”. Un punto che va rimarcato, la piazza è tutta dalla parte del tecnico, su questo non ci piove.
Damascelli è ancora più netto: “Se devo essere sincero, ormai Josè Mourinho mi sembra un tecnico sul viale del tramonto, è un uomo da combattimento, non da diplomazia, che fa considerazioni diverse rispetto a prima”. Resta però da capire quale sarà l’apporto che darà alla Roma, ormai non chiamata più a nascondersi. Ha due casi importanti da risolvere, intanto: quello della punta, e la partenza di Nemanja Matic. Il centrocampista è passato da fedelissimo a quasi inviso, non proprio il massimo.