Niente dubbi, lo svela una prova che conferma tutto: Maldini non si batte, neanche per l’intelligenza artificiale.
Un’estate delicata, poche parole ma la certezza che l’addio fa male. Paolo Maldini ha scritto pagine importanti, forse le più scintillanti della storia del Milan. 
Lo ha fatto da giovane predestinato, da capitano, da uomo leader in campo e nello spogliatoio, e poi anche nel ruolo dirigenziale che ha portato nuovamente i rossoneri in cima al campionato di Serie A. Un vincente nato per i tifosi quindi, dal campo alla sua nuova veste da uomo mercato, ma con la consapevolezza che sarà quasi impossibile per Maldini raggiungere da dirigente tutti i trofei conquistati con la casacca rossonera, e anche con la nazionale italiana.
Sono queste le due maglie che hanno spinto club di tutto il mondo a provare a strappare il calciatore al Milan. Nessuno ci è riuscito, e la leggenda che nella gestione Berlusconi ha regalato grandi gioie al suo presidente e al club, è diventata un’icona mondiale nel suo ruolo.
Un difensore insuperabile, che sulla corsia o da centrale è sempre stato uno spauracchio per gli attaccanti, e che per molti tecnici è uno dei difensori più forti della storia del calcio. Maldini mette d’accordo tutti quindi, anche l’intelligenza artificiale in una “speciale partita” in cui l’ex difensore rossonero vince ancora.
L’intelligenza artificiale non ha dubbi su Maldini
Sette Scudetti e 5 Champions League, 2 Coppe Intercontinentali, altrettante Supercoppe europee e ancora una Coppa del Mondo per club, con altri titoli che neanche si contano. 
Paolo Maldini ha vinto praticamente tutto, e si aggiudica anche una particolare menzione nel “Dream Team” scelto dall’intelligenza artificiale sul miglior 11 di tutti i tempi. Da terzino sinistro a centrale di difesa poco cambia. Maldini deve far parte di quei quattro scelti per comporre il pacchetto arretrato migliore della storia, in un reparto con Beckhenbauer, completato sulle corsie esterne da Cafu e Roberto Carlos e in posta da Yashin.
ChatGpt ha quindi soddisfatto le richieste della tv qatariota Beln Sports, completando quindi la squadra con Xavi, Cristiano Ronaldo, Zidane, Pelé, Maradona e Messi. Una top 11 da sogno e anche tanti esclusi, ma soprattutto una domanda che fa quasi sorridere. La qualità è tantissima, ma sono in pochi forse a difendere. Verrebbe però da dire che Maldini, scelto da insieme al Kaiser in difesa, avrebbe potuto garantire copertura, muscoli e solidità perfino ad una squadra da sogno come questa.